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Ferrari Ettore Scultore, pittore (fa parte de "I XXV della Campagna Romana") , deputato dell'estrema sinistra radicale dal 1882 al 1892, consigliere del Comune di Roma (1877-1907) e Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani dal 1904 (quando succede a Ernesto Nathan) fino al 1917, direttore e professore del R. Istituto di BB.AA. di Roma, direttore del Museo Artistico Industriale, membro di molte società e associazioni artistiche e circoli repubblicani. Muore a Roma nel 1929 dove era nato il 25 marzo del 1845. Personalità tra le più complesse del milieu culturale e politico italiano a cavallo tra otto e novecento, contraddistinta da un convinto mazzinianesimo instillatogli dal padre scultore e da un acceso anticlericalismo che si trasfondono nella produzione artistica. Non poche le difficoltà incontrate nella realizzazione dei due monumenti simbolo della produzione romana: il monumento a Mazzini sull'Aventino, inaugurato postumo a ben vent'anni di distanza senza ricordarne l'artefice, e il Giordano Bruno di Campo de'Fiori per il quale dovette modificare il bozzetto in favore di un Bruno più composto, meno rivoluzionario. Ferrari è tra i promotori dell'istituzione della Galleria nazionale d'Arte moderna di Roma, sostiene la laicità dell'insegnamento, si schiera a favore del suffragio universale, propone altresì la celebrazione, mediante un comizio delle Associazioni operaie e democratiche, della festività del primo maggio a testimonianza della solidarietà tra i lavoratori di tutto il mondo. Anche dal fascismo prenderà le distanze fino a divenirne fiero antagonista. [a cura di C. Nardi]
  • soggetto produttore:
  • Ferrari, Ettore (25 marzo 1845 - 22 agosto 1929)
  • identificativo:
  • IT-ACS-AS0001-0004230
  • storia archivistica:
  • Il nucleo documentario è di certo la parte più cospicua delle carte Ferrari andate purtroppo disperse, dopo la scomparsa dell'artista, tra una miriade di privati. Il presente archivio, dichiarato di notevole interesse storico il 13 maggio 1991 (dichiarazione notificata il 21/5 1991) fu salvato da simile sorte dal decreto per l'esercizio del diritto di prelazione a firma del sottosegretario Astori su delega, per i beni archivistici, del ministro (Andreotti). Infatti il prezioso complesso documentario costituiva il "lotto 85" dell' "Asta Litolatta 209" (14/5/91) messo in vendita dalla nota casa d'aste Christie's. Gli Archivi di Stato, sostituendosi alla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici che aveva dichiarato la non disponibilità finanziaria, esprimono parere favorevole all'acquisto (parere del comitato di settore del 25/6/91). Il provvedimento contabile del 30/7/91, n. 3.30 autorizza il pagamento a favore della Christie's. L'archivio Ferrari è consegnato dalla Case d'aste alla Soprintendenza archivistica e versato all'Archivio Centrale dello Stato il 17 ottobre 1991 (verbale di presa in carico 17/10/91).
  • consistenza:
  • 56 di cui bb. 35, cartelle 20 e 1 scatola

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