Emona - Istituto agricolo immobiliare di Lubiana (1941 - 1960)

La società Emona (Istituto agricolo immobiliare di Lubiana), viene costituita il 30 novembre 1941 con sede legale a Lubiana e amministrazione centrale a Roma, e con capitale per due terzi della Società Generale Immobiliare e per un terzo della Snia Viscosa. Scopo principale è il rilievo, e la successiva gestione, valorizzazione e rivendita, dei beni immobiliari urbani, rurali, boschivi e di aziende connesse, appartenenti agli allogeni tedeschi rimpatriati in Germania dalla provincia di Lubiana.
A seguito dell'annessione all'Italia nel maggio 1941 della provincia di Lubiana, dichiarata "compattamente slovena", la Germania delibera il trasferimento in patria degli allogeni tedeschi che avessero optato per questa soluzione. Fra il governo italiano e quello tedesco viene stipulato un accordo (31 agosto 1941) per la liquidazione dei beni appartenenti ai cittadini tedeschi emigranti. Della questione è investita la società Emona, appositamente costituita con il programma di acquistare e poi rivendere le proprietà. Controparte dell'Emona nell'operazione è la D.U.T. Deutsche Umviedlung Treuhandgesellschaft di Berlino, la quale agisce come fiduciaria dei cittadini tedeschi. I contatti con la D.U.T. avvengono attraverso la Delegazione germanica per l'emigrazione.
Il programma messo a punto dall'Emona è di riorganizzare le proprietà acquisite, situate soprattutto nella zona del comune di Cocevje, e di rivenderle per la maggior parte a sloveni profughi dalle zone di occupazione tedesca. Il programma prende avvio alla fine del 1941, ma risulta già compromesso nel corso del 1942 a causa degli eventi bellici, e si arresta del tutto nel 1943.
Per il periodo compreso tra l'armistizio dell'8 settembre e la liberazione della Jugoslavia l'amministrazione della Società resta affidata a un procuratore munito di delega per gli affari ordinari, sottoposto al controllo del delegato germanico per l'emigrazione. Dopo la liberazione gli uffici della Società rimasti in Slovenia sono presi in consegna dalla Commissione per l'amministrazione dei beni nazionali e il patrimonio dell'Emona viene considerato avocato allo Stato jugoslavo.