Ministero delle finanze. Direzione generale demanio

Nel primo periodo unitario nella direzione le competenze sul demanio erano unificate con quelle delle tasse che comprendevano anche gli istituti tributari delle imposte dirette. Con r.d. 17 luglio 1867 n. 3809 si operò lo scorporo delle imposte dirette e del catasto, ma solo con r.d. 2 lug. 1908 n. 451 la direzione generale del demanio e delle tasse sugli affari si sdoppiò in due direzioni distinte, una per il demanio pubblico e patrimoniale e una per le tasse sugli affari. Con r.d. 25 feb. 1923 n. 539 la direzione gen. demanio fu soppressa e le competenze passarono in parte alla dir. gen. Demanio e tasse e parte al Provveditorato generale dello Stato. Il riordinamento del ministero attuato grazie al r.d.l. 11 ott. 1928 n. 2311 portò alla creazione della dir. gen. Demanio pubblico e aziende patrimoniali con il compito dell'amministrazione dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato. Nel 1938, con l. 15 dic n. 1935 fu istituito il Consiglio delle aziende patrimoniali. Benché il nucleo essenziale degli affari gestiti dall'amministrazione demaniale sia rimasta essenzialmente costante, l'articolazione delle specifiche competenze si snodò nell'oscillazione tra la creazione e il riaccorpamento delle varie divisioni che rispecchiavano l'assetto interno della direzione ( tra il 1965 e il 1973 ne furono attive 16). In base all'assetto organizzativo ridefinito con il D.M. 9 settembre 1986, la direzione si articolava in dieci divisioni e un ufficio tecnico. Intensi sono i rapporti tra la direzione e le altre amministrazioni che hanno competenza demaniale, come ad esempio la Difesa, la Marina, l'Aeronautica, le aziende autonome e gli enti territoriali. Entrata nelle competenze del Dipartimento del territorio con le riforme sviluppatesi nel corso degli anni novanta, l'amministrazione demaniale è attualmente affidata all'Agenzia del demanio. [a cura di E. Ciccozzi]