Nella serie dei Fascicoli nobiliari e araldici delle singole famiglie è confluita documentazione prodotta da ciascuna di esse, in epoche diverse, a riprova del titolo o stemma di cui si chiedeva conferma, concessione o riconoscimento. Accanto ad essa si sono sedimentate le carte prodotte dalla Consulta per conseguire i propri fini secondo una normativa ovviamente mutata nel corso degli anni. Ciascun fascicolo (in totale più di 13.000 fascicoli) è intestato alla persona che presentò la prima istanza finalizzata alla emissione da parte della Consulta di un parere e di un eventuale provvedimento di riconoscimento di validità del suo diritto. Esso contiene documentazione probatoria, in originale o copie da originali spesso distrutti o dispersi in numerosi altri archivi, preziosi diplomi desunti da archivi familiari, le deliberazioni degli organi araldici compresi i pareri del Commissario del Re, decreti, pagine del Libro d'oro, certificati anagrafici ed ecclesiastici tratti da registri a volte distrutti per eventi bellici o calamità naturali.
Questa serie archivistica della Consulta nel suo primo costituirsi originario comprendeva anche i fascicoli delle pratiche di comuni e enti che in un momento successivo sono state estrapolate per andare a formare la serie dei fascicoli dei comuni o anche di Reggimenti e enti vari.
Alcuni fascicoli di ditte, Università, opere pie di varia natura tuttavia rimasero comunque comprese qui, mentre i comuni passarono tutti a costituire una serie a parte; sono ancora presenti dossiers relativi a mense vescovili, istituti più vari, ospedali, società anonime e addirittura le pratiche relative agli emblemi delle contrade senesi.
identificativo:
IT-ACS-AS0001-0000567
consistenza:
bb. 1816
strumenti:
Fascicoli nobiliari e araldici delle singole famiglie
(elettronico), G. ARCANGELI, 2012
Il cambiamento o aggiunta di cognome era previsto dalla legislazione post-unitaria. Il R.D. n. 2602 del 10.11.1865 stabiliva che era consentito cambiare o aggiungere al proprio un altro cognome; l'istanza doveva essere presentata al Re per mezzo del Ministero di Grazia e Giustizia e se il Ministro riteneva che la domanda meritava di essere presa in considerazione iniziava l'iter procedurale che avrebbe portato all'emanazione del decreto, alla sua annotazione al margine dell'atto di nascita del richiedente e susseguente trascrizione nei registri di stato civile dei comuni. All'interno del procedimento rilevante importanza veniva data alle fasi dell'affissione della domanda all'albo pretorio del comune e della sua notifica a persone determinate per le eventuali opposizioni. Criterio distintivo di tutto l'iter era la maggior pubblicità possibile della richiesta. Durante il ventennio, con il R.D. 09.07.1939 n.1238 la domanda non doveva essere più indirizzata al Re ma al Ministro dell'Interno. La competenza della Consulta araldica interveniva nel caso venivano richiesti cognomi o predicati che potevano essere simili o uguali a quelli di famiglie nobili. In questi casi si doveva procedere alla verifica di attribuzione indebita di cognomi di famiglie gentilizie e al riscontro della possibilità che venisse usurpato o leso un diritto. In tali occasioni veniva aperto un fascicolo ad hoc sia in questa sia nella più ampia serie della Consulta denominata Fascicoli nobiliari e araldici delle singole famiglie. Il ricercatore che si occupa di problematiche collegate alle aggiunte o cambiamenti di cognome dovrà perciò consultare le due serie, tenendo conto che nelle sei buste di materiale di seguito elencate le pratiche riguardano un arco cronologico relativamente recente iniziando dagli anni trenta e concludendosi agli inizi degli anni cinquanta, quando di fatto operava un ufficio stralcio.
identificativo:
IT-ACS-AS0001-0000574
consistenza:
6 bb.
strumenti:
Aggiunte di cognome
(elettronico), Laura Baglioni, 2010
La serie "Domande per provvedimenti nobiliari" raccoglie - indicati per nominativi - istanze che non ebbero ulteriori sviluppi, relative a richieste di conferma, riconoscimento o attribuzione di titoli e predicati. Tutte queste prime domande non ebbero esiti successivi, producendo singolarmente pochissime carte. Quelle che invece diedero luogo a una pratica articolata e coerente con le leggi e i regolamenti araldici hanno dato vita alla serie presente dei "Fascicoli nobiliari e araldici delle singole famiglie".
Al loro interno le pratiche non hanno uno sviluppo costante, alcune si esauriscono in poche carte o per disinteresse delle famiglie o per refuta degli organi araldici o, ancora, per inammissibilità di quanto richiesto.