OSCAR GuidaInventario [id=f12bee46-540c-479b-9bc1-7185cac91eaf, idGuida=IT-ACS-AS0001-0004423, nomeGuida=Federzoni Luigi, idContesto=, idGuidaRaggruppamento=IT-ACS-AS0001-0005571, nomeGuidaRaggruppamento=ARCHIVI DI FAMIGLIE, DI PERSONE E STUDI PROFESSIONALI, idGuidaLivello2=IT-ACS-AS0001-0004117, nomeGuidaLivello2=ARCHIVI DI FAMIGLIE E DI PERSONE, dataGuidaLivello2=, hierGuidaLivello2=00001.00008.00001, dbInventario=acsSt0528, idInventario=IT-ACS-GEAST0528-0000001, nomeInventario=Luigi Federzoni, nomeInventarioCorto=Luigi Federzoni, strumentiCodice=Inventario elettronico xdams (rete locale), strumentiData=2009, strumentiAutore=Luisa Montevecchi, dataPubblicazione=]
- soggetto produttore:
-
Federzoni Luigi
- strumenti:
-
Inventario elettronico
( Luisa Montevecchi, 2009
- consistenza:
- fascc. 1-100
- storia archivistica:
- Le carte Federzoni conservate presso l'Archivio centrale dello Stato, sono state acquisite con modalità differenti in tre distinti momenti.
Un primo nucleo di carte è stato donato, nell'ottobre del 2007 da Paolo Cacace, "in possesso per diritto ereditario" come espresso nella dichiarazione di interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica per il Lazio del 31 ottobre 2007.
Tale documentazione, costituita da 68 fascicoli intestati per lo più a persone, contiene la corrispondenza tra Federzoni e varie personalità unitamente a note informative oggetto di ulteriori scambi sulle stesse. Sono fascicoli riferibili al periodo in cui F. ricopriva l'incarico di ministro dell'Interno poi come presidente del Senato, pochi riferibili quale ministro delle Colonie. La documentazione infine, successiva al suo rientro in Italia, testimonia amicizie e rapporti interpersonali intrattenuti fino al secondo dopoguerra.
Importante donazione è stata poi quella da parte di Francesco Sommaruga, figlio di Carlo, diplomatico svizzero accreditato presso la legazione svizzera di Roma. Trattasi del cosiddetto Diario Federzoni, la cui dicitura originale è Diario di un condannato a morte . Il dott. Sommaruga ne ha fatto dono all'Archivio centrale dello Stato nel novembre 2009, dopo averlo ricevuto dalla madre con il compito di custodirlo segretamente. Si tratta di 642 pagine dattiloscritte divise in 125 capitoli: racconti di cronaca, ricordi e riflessioni del periodo della clandestinità romana e datati da lui stesso nell'indice manoscritto, dal 19 settembre 1943 al 4 giugno 1944.
La pratica di donazione è stata perfezionata con il decreto relativo solo l'11 febbraio 2016.
Un terzo lotto di documentazione è stato infine acquistato all'asta di Minerva Auctions srl (lotto 23 n.127) il 7 luglio 2016 e consegnato all'Archivio centrale dello Stato, dalla Sovrintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, in data 19 luglio 2017. Il lotto comprende 30 fascicoli che vanno ad integrare la precedente documentazione notificata al proprietario Paolo Cacace nel 2007. Si tratta di corrispondenza manoscritta e dattiloscritta, relazioni, appunti per un periodo compreso tra il 1925 e il 1965. In questo nucleo, di particolare rilievo è la documentazione relativa all'ultima seduta del Gran Consiglio del fascismo. Queste carte proprio per il particolare interesse storico che rivestono, sono state presentate in un convegno tenutosi presso l'Archivio storico capitolino nel maggio 2017 ed hanno costituito oggetto di riflessione da parte di eminenti storici del periodo
- ambiti e contenuto:
- Le vicende relative all'archivio Federzoni sono quanto mai complesse. Oltre alla documentazione custodita all'Archivio centrale dello Stato, una parte consistente del suo archivio personale costituito da 229 fascicoli (contenuti in 18 buste) è stata donata, nel 1996, dagli eredi all'Archivio Storico dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani , di cui Federzoni era stato Presidente tra il 1938 e il 1943.
Il presente inventario, frutto di un lavoro di revisione ed integrazione ha preso in considerazione i tre nuclei. Va precisato che la "donazione Sommaruga" rappresenta un nucleo autonomo ed è stato oggetto di un accurato lavoro di trascrizione, di recente pubblicazione, a cura di Erminia Ciccozzi .
L'archivio riordinato è costituito da fasc. 100 contenuti in 8 faldoni.
Di particolare rilievo, il fascicolo relativo al Gran Consiglio del fascismo, da subito attenzionato per l'indubbio interesse storico. Quell'ultima seduta, che per volontà di Mussolini non fu mai verbalizzata, oggi potrebbe riservare nuove evidenze alla luce di ulteriori indagini su queste carte. In particolare un appunto manoscritto di Federzoni, certamente redatto durante quella seduta e un verbale redatto successivamente utilizzando anche diversi interventi fattisi inviare al suo rientro in Italia, da alcuni dei protagonisti di quella nota seduta.
Una lettura attenta è stata compiuta dallo storico Emilio Gentile che ha presentato queste carte in Campidoglio, come sopra ricordato e ne ha trattato diffusamente nel suo volume 25 luglio 1943 edito da Laterza nel 2018.
Non vi è traccia di carteggio alcuno tra il 1943 fino agli anni Cinquanta, quando Federzoni, ristabilitosi nuovamente in Italia, dopo un periodo di esilio, riprese contatto, anche per iscritto, con numerosi intellettuali del tempo, segno di una rinnovata attività letteraria e con persone della famiglia Savoia, legame questo che mantenne fino al termine della sua vita soprattutto in relazione all'impegno in seno all'Unione monarchica italiana. Presente anche in questi anni, corrispondenza con le diverse testate giornalistiche che lo invitavano a rendere dichiarazioni sui fatti del 25 luglio.
Difficile stabilire come davvero Federzoni avesse ordinato originariamente queste carte. Ad un attento esame le carte appaiono riassemblate nel tempo nel loro ordine, come dimostrato anche dalla presenza di cartelline nuove sovrapposte alle originali, con intestazioni appuntate posteriormente. Attestano piuttosto il lavoro minuzioso di chi avvezzo alla scrittura, raccoglie, elabora e rielabora e Federzoni ebbe necessità di riorganizzare le sue carte certamente anche al fine delle memorie che pubblicò dopo il suo rientro in Italia.
L'esame delle ultime carte giunte ha evidenziato l'analogia con quelle già elencate nel 2009 da Luisa Montevecchi, pertanto si è deciso, per una migliore fruizione, di effettuare l'ordinamento complessivo e redigere un unico inventario.
Le carte considerate, tutte originariamente fascicolate, per lo più in cartelline blu con intestazione del Senato, recano sulla copertina un numero di pratica e una intestazione manoscritta che è stata, ove presente, riportata integralmente tra virgolette. Tali numeri possono essere considerati una vera e propri classifica, e sono riportati spesso anche sui singoli documenti, ora a matita nera, ora a matita blu o rossa. Di ciò si è dato conto in nota. Spesso le carte si presentavano unite da fermagli metallici o da spilli non solo dove vi fossero allegati ma dove era necessario mantenere un logico nesso fra di esse. In tal caso gli spilli originali quasi sempre arrugginiti, sono stati sostituiti da fermagli apposti sopra tassellini di carta per preservare la documentazione da ulteriori pieghe o danneggiamenti.
E' stata effettuata una schedatura per unità archivistica e dove ritenuto necessario anche per sottounità. I fascicoli sono stati ordinati secondo un ordine cronologico, elemento che facilita una lettura delle carte di per sé frammentaria auspicando in un futuro prossimo una integrazione seppur virtuale col resto documentale conservato presso l'Enciclopedia Treccani. E' stata fornito, anche a tal fine, un elenco dei fascicoli con numero di classifica in evidenza con il soggetto, un domani potrebbe essere utile infatti verificare se i mancanti si integrassero, ad esempio, con quelli lì presenti.
Di ogni fascicolo, oltre gli estremi cronologici, è stato riportato il numero dei documenti. E' stata infine redatta una tabella di raffronto tra la vecchia e nuova segnatura, strumento che si è ritenuto utile fornire data l'ampia consultazione e citazione del primo nucleo nell'ultimo decennio. Inoltre, un indice dei nomi, utile per chi consulterà esclusivamente l'inventario cartaceo e non quello pubblicato sulla piattaforma xdams.
- fonti correlate:
- L'archivio "privato" di Luigi Federzoni è stato donato dagli eredi all'Istituto per la Enciclopedia italiana (vedi http://www.archividelnovecento.it)
- permalink:
- http://search.acs.beniculturali.it/OpacACS/inventario/IT-ACS-GEAST0528-0000001