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Moro Aldo Laureato in giurisprudenza all'Università di Bari, si avvicina alla politica fin dagli anni giovanili. Si iscrive alla Federazione universitaria cattolica italiana (FUCI) della quale diviene presidente. Nel 1946 è vicepresidente della Democrazia Cristiana e viene eletto all'Assemblea Costituente, dove fa parte della Commissione che redige il testo costituzionale. Deputato nel 1948 e ancora nel 1953, è sottosegretario agli Esteri nel governo De Gasperi (1948-1950). Nel 1955 è ministro di Grazia e giustizia, quindi ministro della Pubblica istruzione nel 1956 e 1957. Nel 1959 diventa segretario del partito. Nel 1963 nominato Presidente del Consiglio forma il primo governo di centro-sinistra, coalizione che regge fino al 1968. Dal 1969 al 1974 è ministro degli Esteri, di nuovo presidente del Consiglio dal 1974 al 1976, anno in cui è eletto presidente del Consiglio nazionale del partito. Nel 1975 il suo governo conclude il Trattato di Osimo, con cui si sanciva l'appartenenza della Zona B del Territorio Libero di Trieste alla Jugoslavia Nel 1978, ancora presidente della Democrazia Cristiana, è fra coloro che sostengono l'idea di un governo di "solidarietà nazionale". Professore ordinario di diritto penale presso l'Università di Bari, dal 1963 è titolare della cattedra di Istituzioni di diritto e procedura penale presso la Facoltà di Scienze politiche di Roma. Il 16 marzo 1978 è sequestrato da un commando delle Brigate Rosse . Dopo una prigionia di 55 giorni il cadavere di Aldo Moro viene ritrovato a Roma.

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