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DIREZIONE GENERALE DELLO SPETTACOLO Nel periodo fascista il settore dello spettacolo rientrava tra le competenze del Ministero della stampa e propaganda che nel 1937 divenne Ministero della cultura popolare, detto anche Minculpop. Con il trasferimento della sede del Governo al Nord e la liberazione di Roma nel giugno 1944 si trovarono a coesistere due amministrazioni parallele: nella Repubblica di Salò continuò a funzionare la struttura che faceva capo al Minculpop; nel Regno d'Italia invece le competenze sul settore dello spettacolo furono attribuite al Sottosegretariato per la stampa e le informazioni, istituito presso la Presidenza del Consiglio, che con il dlgt 12 dicembre 1944 n. 407 divenne Sottosegretariato per la stampa, lo spettacolo e il turismo. Quest'ultimo fu soppresso con dlgt 5 luglio 1945, n. 416 e i servizi relativi allo spettacolo furono temporaneamente attribuiti al sottosegretario alla Presidenza avv. Giustino Arpesani. La legge 379 del 16 maggio 1947 riorganizzò il settore e istituì, sempre presso la Presidenza del Consiglio, l'Ufficio centrale per la cinematografia con il compito di coordinare i vari servizi relativi e di assicurare mediante l'appoggio dello Stato la difesa e l'incremento dell'industria cinematografica nazionale. Con dl 8 aprile 1948 n. 274 tutte le attività relative a teatro, cinema e spettacolo in genere furono attribuite alla Direzione generale dello spettacolo che assorbì quindi anche l'Ufficio centrale per la cinematografia. Nel 1959 (legge 31 luglio 1959 n. 617) fu istituito il Ministero del turismo e dello spettacolo. Ad esso passarono le competenze della Presidenza del Consiglio in materia di spettacolo, svolte in particolare dalla Direzione generale dello spettacolo. Il Ministero del turismo e dello spettacolo fu abolito nell'agosto 1993 in seguito a referendum e nel 1994 la materia tornò nuovamente alla Presidenza del Consiglio, presso la quale venne istituito un Dipartimento dello spettacolo. (L. Garofalo)

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