Istituito una prima volta nel 1920 come ministero dell'industria e del commercio , era stato presto riassorbito nel ministero dell'economia nazionale istituito in base al r.d. 27 apr. 1923, n. 915 e al r.d. 5 lug. 1923, n. 1439, nel quale, oltre ai servizi relativi all'industria e al commercio erano confluiti anche quelli attinenti all'agricoltura (vedi Ministero dell'agricoltura (1916-1923) ) e quelli attinenti al lavoro e alla previdenza sociale. Nel 1929, in seguito al r.d 12 set. n. 1661 e al r.d. 27 set. n. 1663, al ministero dell'economia nazionale subentrò il ministero dell'agricoltura e delle foreste , mentre le competenze relative all'industria e miniere, al commercio e alla politica economica, al lavoro, alla previdenza e al credito confluirono nel ministero delle corporazioni, che era stato istituito con r.d. 2 lug. 1926, n. 1131; in base all'ordinamento approvato con r.d. 14 nov. 1929, n. 2183, il ministero delle corporazioni fu così organizzato: divisione personale e affari generali, quattro direzioni generali (associazioni professionali, corporazioni e segretariato generale del consiglio nazionale delle corporazioni, assistenza previdenza e propaganda corporativa, produzione industriale e scambi); l'ispettorato corporativo subentrava all' ispettorato del lavoro (vedi Ministero del lavoro e della previdenza sociale, Direzione generale del personale e degli affari generali, Divisione organizzazione e amministrazione dell'ispettorato del lavoro ) e all'ispettorato tecnico dell'industria. Dopo la caduta del fascismo, il ministero delle corporazioni fu soppresso e sostituito, con r.d. 9 ago. 1943, n. 718, dal ministero dell'industria, del commercio e del lavoro. Con d.l. lgt. 23 nov. 1944, n. 369, fu decisa la soppressione delle organizzazioni sindacali fasciste, riconosciute ai sensi della l. 3 apr. 1926, n. 563, e la liquidazione dei rispettivi patrimoni fu affidata al ministero dell'industria, del commercio e de lavoro. Nel 1944 confluirono in questo ministero anche le competenze del soppresso ministero della produzione bellica . Con d.l. lgt. 21 giu. 1945, n. 377, il ministero fu ripartito in due distinti dicasteri: ministero del lavoro e della previdenza sociale e ministero dell'industria e del commercio, che divenne ministero dell'industria commercio e artigianato con l. 26 set. 1966 n.792. Alla ripartizione delle attribuzioni e del personale si provvide con d. lgt. 10 ago. 1945, n. 474. Secondo il d. lgt. 23 feb. 1946, n. 223, il ministero fu così organizzato: gabinetto: quattro direzioni generali: per gli affari generali e del personale, per le industrie e miniere, per il commercio interno e i consumi industriali, per l'artigianato e le piccole industrie; un ispettorato delle assicurazioni private, un ufficio studi e ricerche, un ufficio legislativo; vi erano poi vari organi e commissioni centrali, tra cui l'ufficio dei prezzi e la segreteria del comitato interministeriale prezzi e infine il consiglio superiore delle miniere. Nel 1945 le attribuzioni della direzione generale del commercio estero erano state trasferite al ministero per il commercio con l'estero . Con l. 4 gen. 1951, n. 2, veniva istituita la direzione generale delle miniere (nel cui ambito veniva istituito con l. 11 gen. 1957, n. 6, un ufficio nazionale per gli idrocarburi); con l. 7 giu. 1951, n. 434, la direzione generale dell'industria e miniere - perdute le competenze sulle miniere - diventava direzione generale della produzione industriale. Con lo stesso provvedimento la direzione generale del personale e affari generali diventava direzione generale affari generali. Con d.m. 2 gen. 1958, l'ufficio centrale dei brevetti per invenzioni, modelli e marchi che operava alle dipendenze di questa direzione generale, passò alle dirette dipendenze del ministro. Con l.15 dic. 1960, n. 1483, veniva istituita la direzione generale delle fonti di energia e industrie di base, e con l.24 dic. 1969, n. 900, l'ispettorato delle assicurazioni diventava direzione generale delle assicurazioni private e di interesse collettivo. Con d.p.r. 24 lug. 1977, n. 617, venivano soppresse: la direzione generale dell'artigianato e piccola industria; la divisione consorzi industriali della direzione generale della produzione industriale; la divisione acque minerali e termali cave e torbiere della direzione generale delle miniere. Il ministero, nel secondo dopoguerra, ha dunque assunto maggiore rilevanza ampliando le proprie competenze ai problemi di natura internazionale e comunitaria, alla gestione delle incentivazioni pubbliche e ai problemi energetici, resi più complessi dalla crisi del petrolio. [Tratto dal Sistema Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani]