Foa, Vittorio (18 settembre 1918 - 20 ottobre 2008)

Vittorio Foa nasce a Torino il 18 settembre 1910 da una famiglia borghese di origini ebraiche. Si diploma al liceo classico Massimo D'Azeglio e nel 1931 consegue la laurea in Legge.
Nel 1933 aderisce a "Giustizia e Libertà" e, dopo pochi mesi di attività antifascista, è arrestato a Torino il 15 maggio 1935 con l'accusa di cospirazione politica. Condannato a quindici anni di reclusione dal Tribunale Speciale, è rinchiuso dapprima nel carcere romano di Regina Coeli; da qui sarà successivamente trasferito a Civitavecchia, e infine nel penitenziario di Castelfranco Emilia dal quale sarà liberato il 23 agosto 1943.
Nel settembre dello stesso anno aderisce al Partito d'Azione e prende parte attiva alla Resistenza. Nel 1945 diventa dirigente di quel partito ed è eletto deputato all'Assemblea Costituente.
Nell'aprile del 1948 ha inizio la sua attività sindacale nella FIOM nazionale. Dal 1950 è vicesegretario confederale della CGIL, sindacato dove presterà la sua opera fino al 1970.
Nel 1953 è eletto per la prima volta deputato nelle fila del Partito Socialista Italiano, dal quale poi si allontana per aderire al Partito socialista italiano di unità proletaria (1964). Nel 1972 è tra i fondatori del Partito di Unità Proletaria.
Dopo un lunga parentesi distante dalla politica attiva, nel 1983 Vittorio Foa rientra nel dibattito politico nazionale e assume la direzione dell'Istituto di ricerche economiche e sociali (IRES) della CGIL.
Infine nel 1987 è eletto senatore per la Sinistra indipendente.
Pubblicista prolifico, ha dato alla luce anche numerosi libri tra cui si ricordano "Il Cavallo e la torre, riflessioni su una vita (1991)", "Questo Novecento" (1996), "Passaggi" (2000).
Muore a Formia il 20 ottobre del 2008.