Vallauri, Giancarlo (19 ottobre 1882 - 07 maggio 1957)

Giancarlo Vallauri, nacque a Roma il 19 ottobre 1882. Nel 1900 entò in Accademia Navale, ove fu promosso, nel 1903, guardamarina, ottenedo la sciabola d'onore. Lasciata la marina nel 1906 e laureatosi, un anno dopo, come ingegnere elettrotecnico, presso la scuola politecnica di Napoli, si dedicò all'insegnamento universitario, insegnando prima a Napoli e di poi a Padova. Fu promotore, a Livorno, della fondazione dell' Istituto elettrotecnico e radiotelegrafico della marina, di cui fù direttore dal 1916 al 1926. Negli stessi anni, per la precisione tra il 1920 e 1923, si interesso alle ricerche sulle comunicazioni radio che portarono a progettare a Coltano, la prima grande stazione radio italiana che ebbe lo scopo di assicurare i radocollegamenti tra l'Italia e l'Eritrea. Intaprese anche la carriera universitaria ricoprendo la cattedra di elettrotecnica prima a Pisa (1923-1926), poi al Politecnico di Torino (1926-1952). Sempre a Torino, nel 1929, creò le premesse per la nascita di un istituto di ricerche dedicato a Galileo Ferraris (Istituto Elettrotecnico Nazionale-IEN). Nel 1932 fondò la rivista "Alta frequenza", ancora oggi conosciuta ed apprezzata, di cui fu anche prpresidente. Oltre ad essere presidente dell' IEN, fu presidente dell' Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR) presidente della Società Idroelettrica Piemontese (SIP) e per un certo periodo, presidente del CNR, vice presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze, presidente della Conferenza Nazionale di Radiodiffusione all'Alta Frequenza, esperto della Società delle Nazioni per il servizio delle comunicazioni. Accanto ai meriti accademici e scientifici vanno annoverati anche i meriti che ebbe in ambito militare, nel 1936 fu promosso Capitano di Vascello e, successivamente, nel 1938, Contramiraglio per meriti eccezionale, infine nel 1943 venne nominato Ammiraglio di Divisione. Vallauri sali alla presidenza del CNR nel 1941 ma dopo soli due anni, in seguito ad aperti contrasti, consegnate le sue dimissioni, venne sostituito da Francesco Giordani. La morte lo colse a Torino il 7 Maggio 1957 a conclusione di una carriera di studi di mirabile attività scientifica, didattica ed organizzativa.