Istituto nazionale per i cambi con l'estero - INCE

Istituito con decreto luogotenenziale 11 dicembre 1917, n. 1956, con sede in Roma e con agenzie in tutte le città nelle quale avevano le filiali gli istituti di emissione. L'ente operava tramite un consorzio di cui facevano parte la Banca d'Italia, il Banco di Napoli, il Banco di Sicilia, la Banca commerciale italiana, il Credito italiano, la Banca italiana di sconto e il Banco di Roma. Le profonde trasformazioni politiche ed economiche che seguirono la prima guerra mondiale e la crisi economica degli anni trenta imposero l'assunzione diretta da parte dello Stato delle funzioni di controllo e di guida del commercio con l'estero attraverso il cosiddetto "monopolio dei cambi". Il rdl 8 dicembre 1934, n. 1942 stabilì l'obbligo per le banche e le società italiane di offrire in vendita all'Ince tutti i crediti verso l'estero. Un successivo decreto legge del 14 novembre 1935 istituiva il monopolio per gli acquisti all'estero dell'oro greggio che l'Ince avrebbe esercitato per conto del Tesoro e d'intesa con il Ministero per il commercio con l'estero. La nuova normativa impose la riorganizzazione dell'Istituto attuata con decreto ministeriale 4 marzo 1936. L'Ince fu dichiarato ente di diritto pubblico con personalità giuridica e gestione autonoma e posto alle dipendenze del sottosegretariato di Stato per gli scambi e le valute e sotto la vigilanza del ministero delle Finanze. L'Istituto aveva la scopo di "acquistare vendere a pronti ed a termine oro, divise estere biglietti di Stato e di banca esteri, titoli esteri ed italiani emessi all'estero e di effettuare operazioni collegate ai suoi fini, atte a regolare ed agevolare il commercio estero in Italia". Nel 1938 venne inoltre istituito presso l'Ince un ufficio di ispezione che avrebbe svolto l'attività di vigilanza in merito alle disposizioni vigenti in materia valutaria. Nel 1945 il decreto luogotenenziale 17 maggio , n. 331 soppresse e mise in liquidazione l'Ince affidandone le funzioni a un nuovo ente pubblico, l'Ufficio italiano dei cambi. [tratto da Guida degli archivi economici a Roma e nel Lazio, a cura di Mariella Guercio, Roma 1987 (Quaderni della rassegna degli Archivi di Stato, n.54)]