Gruppo parlamentare della sinistra indipendente

Il Gruppo della Sinistra Indipendente al Senato nacque nel 1969, formato da 12 senatori . Le origini del Gruppo si possono far risalire a un appello lanciato il 16 dicembre 1967 da Ferruccio Parri per la costituzione di una concentrazione delle forze di sinistra, favorendo il processo di democratizzazione del PCI. A seguito di quell'appello nelle elezioni politiche del 1968 fu raggiunto un accordo tra il PCI e il PSIUP per presentare in liste unitarie candidature indipendenti nei collegi senatoriali. Nel progetto di Parri il gruppo della Sinistra Indipendente doveva essere " un gruppo politico articolato in componenti facilmente riconoscibili (...) e collegati con il Paese attraverso il circuito dei "circoli culturali" che non dovevano essere le premesse di un nuovo partito, ma di un'area di dibattito permanente volto a mettere in crisi il sistema dei partiti per rinnovare il legame tra società civile e istituzioni" . Nel dibattito sulla natura giuridica dei gruppi parlamentari, il gruppo della Sinistra Indipendente costituiva un caso a parte, in quanto si trattava di un gruppo non collegato con un partito politico organizzato nel Paese, ma in contatto con le diverse espressioni politiche della società civile. Dopo le elezioni del 1968 l'alleanza con il PCI continuò nelle legislature successive , allargando la presenza degli indipendenti anche alla Camera dei deputati, dove fino alla VII legislatura erano confluiti nel gruppo misto, finché nel 1983, nella IX legislatura, si costituì il gruppo con venti deputati. Dopo le elezioni del 1976 aumentò il numero degli esponenti cattolici all'interno della Sinistra indipendente con l'ingresso di personalità come Raniero La Valle e Mario Gozzini, mentre, dopo il 1983, vennero eletti numerosi professori universitari, giornalisti, economisti e scienziati. La lunga attività della Sinistra Indipendente al Senato e alla Camera non è sintetizzabile in poche righe, ma se ne posano evidenziare le caratteristiche più salienti: grande attenzione alla difesa dei diritti di libertà e di democrazia, ai diritti civili, alle violazioni dei diritti umani. Si possono ricordare il lavoro di Mario Gozzini per la riforma penitenziaria, l'attenzione posta ai problemi della difesa e delle armi nucleari, l'opposizione alla legge Mammì nel 1985 e lo schieramento per il no al referendum sulla responsabilità politica dei giudici nel 1987. La trasformazione del PCI in Partito democratico della sinistra sembrò realizzare le istanze per cui era nata la Sinistra Indipendente e contemporaneamente esaurirne e i compiti. Infatti nel 1992 alla fine della X legislatura i gruppi del Senato e della Camera decisero l'autoscioglimento. [a cura di A. Zanuttini]