Ministero delle finanze. Direzione generale delle tasse e imposte indirette sugli affari

In origine le competenze erano accorpate a quelle del demanio: il r.d. 14 agosto 1864 n. 1886 accorpava le competenze in materia di successioni, bollo, registro, anticipazioni, assicurazioni e negoziazione con quelle del demanio venendo a costituire l'amministrazione delle tasse e del demanio. Con l'istituzione dell'imposta di ricchezza mobile, la quale rappresentò la più importante imposta diretta del sistema tributario dello stato unitario, con il r.d. 17 lug. 1867 n. 3809 dalla direzione furono scorporate le competenze sulle imposte dirette, sul catasto e sulla verificazione dei pesi e delle misure, che andarono a costituire una direzione distinta. Successivamente si ebbe prima una parziale separazione di competenze tra tasse e demanio sulla base del r.d. 2 luglio 1908 n. 451 e poi nel 1918 con il d. lgt. 3 feb. n. 235 un parziale riaccorpamento alla direzione generale delle tasse delle competenze in materia demaniale che non erano passate al provveditorato generale dello Stato. La definitiva separazione delle competenze demaniali avvenne con r.d.l. 11 ottobre 1928 n. 2311.
Con r.d. 23 marzo 1933 n. 185 si approvò il regolamento per il personale e per l'ordinamento degli uffici direttivi finanziari e per l'istituzione dei reparti amministrativi degli uffici del registro di prima e seconda categoria. Negli gli anni trenta si ebbe la riforma degli ordinamenti tributari ( r.d.l. 7 ago. 1639 convertito nella l. 7 giu. 1937 n. 1016) con la quale si istituivano gli ispettorati compartimentali delle imposte dirette e quelli delle imposte indirette sugli affari, diretti da un ispettore superiore. La funzione di controllo e vigilanza fu poi sistematicamente ridisciplinata con D.M. 30 aprile 1947 che fissava i compiti specifici dei diversi organi. Presso gli ispettorati compartimentali con l. 21 apr. 1962 n. 229 fu istituito un "Ufficio di propulsione e coordinamento" delle attività degli uffici e degli organi operanti nel settore. Successivamente, con la nuova riforma tributaria della l. 6 dic. 1971 n. 1036, (modificata dal d. l.25 mag. 1972 n. 202) e con l'istituzione dell'imposta sul valore aggiunto (D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633), si riordinò anche tutta la complessa materia dell'imposta di registro, di successione e donazione, delle concessioni governative, ipotecaria e catastale, di bollo, e furono istituiti gli uffici periferici per i servizi relativi all'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto. Ulteriori modifiche furono apportate con le disposizioni del d.l. 19 dic. 1984 n. 853. [a cura di E. Ciccozzi]