La dotazione della corona, prevista dall'art. 19 dello Statuto albertino, venne stabilita con la legge 16 marzo 1859, n. 1004 e con la legge 14 marzo 1865, n. 2198. Subì alcune modifiche con la legge 26 agosto 1868, n. 4547. Divenuta Roma capitale, alla dotazione della corona vennero attribuiti con legge 20 maggio 1872, n. 823, il complesso di fabbricati e aree denominato Quirinale e le tenute di Castelporziano, Trefusa e Trefusina. Con legge 27 giugno 1880, n. 5517, venne stabilita la dotazione di Umberto I ed effettuata una ricognizione di tutti i beni, tale dotazione fu confermata con legge 12 febbraio 1905, n. 26. Nel 1913 venne effettuata una nuova ricognizione dei beni.
Con r.d.l. 3 ottobre 1919, n. 1792 venne disposta la restituzione al Demanio di una parte della dotazione della corona. Tra il 1919 e il 1926 venne emanata una serie di provvedimenti che stabilì la destinazione dei beni retrocessi.
Fino al 1884 la divisione che si occupava della gestione dei beni mobili e immobili era la II del Ministero. Con la riforma Visone divenne la divisione III, competente nella vigilanza, amministrazione, conservazione e manutenzione del patrimonio della lista civile e di quello privato, delle chiese palatine e di tutte le aziende speciali. Vigilava inoltre sull'andamento economico e delle colture nelle tenute e nei giardini e provvedeva all'approvazione dei contratti di locazione e alla redazione degli inventari dei beni mobili e immobili. Con il decreto reale del 27 novembre 1921, n. 166, vennero attribuite alla divisione III anche le competenze della soppressa divisione governo interno. Con decreto reale 16 novembre 1937, n. 234, le attribuzioni affidate alla divisione III vennero ripartite tra due nuove divisioni: divisione III A - fabbriche e possessi e divisione III B - governo interno. Le due divisioni furono nuovamente riunite nella divisione III con il decreto reale 2 febbraio 1939, n. 295 bis. [a cura di F.R. Scardaccione]