Direzione generale per la demografia e la razza

La Direzione generale demografia e razza ( r.d. 5 sett. 1938, n. 1531) subentrava all'Ufficio centrale demografico istituito appena un anno prima alle dipendenze del Ministero dell'interno (r.d. 7 giu. 1937, n. 1128). Svolgeva tutti i compiti relativi allo studio e alla attuazione dei provvedimenti in materia demografica, di quelli attinenti alla razza e dal 1939 anche quelli relativi a nazionalità e cittadinanza. La direzione generale era organizzata in un ufficio affari generali e 4 divisioni: razza, demografia, premi demografici e cittadinanza. Nel l942 le competenze relative alla politica razziale cresciute di volume furono ripartite tra due uffici: la Divisione affari generali razza e discriminazioni e la Divisione accertamento razza. Dopo il trasferimento nella sede al Nord, avvenuto nel novembre 1943, la Direzione generale fu riorganizzata in un ufficio di segreteria e 3 divisioni: demografia e premi, cittadinanza, razza. Con d.m. 16 aprile 1944, n. 136 l'ufficio fu trasformato in Direzione generale per la demografia con competenze su demografia, cittadinanza e matrimoni con stranieri. Per attuare la politica razziale fu invece istituito presso la Presidenza del Consiglio un Ispettorato generale per la razza (d. lgt. del duce 18 aprile 1944, n. 17). Il d.lgt. 31 maggio 1945, n. 418 sancì la soppressione della direzione generale demografia, già effettuata con provvedimento interno del ministero nell'agosto del 1944. I servizi relativi alla cittadinanza furono trasferiti alla direzione generale per gli affari generali e del personale. [aggiornamento a cura di L. Garofalo]