Con il r.d. 16 giugno 1940, n. 966, per il riordinamento dei servizi centrali del ministero, fu istituita la direzione generale della produzione agricola, che ereditava gran parte delle funzioni della soppressa direzione generale dei piani della produzione. Inizialmente arti-colata in sei divisioni (divisione prima per affari generali e le industrie agrarie; seconda per le coltivazioni e le malattie delle piante; terza per la sperimentazione agraria, la bat-tagia del grano e la propaganda agraria; quarta per gli usi civici; quinta per i servizi zoo-tecnici; sesta per i servizi per la protezione della selvaggina e l'esercizio della caccia) e in un ispettorato generale dei servizi tecnici dell'agricoltura, nel 1942 risulta così struttu-rata: ufficio tecnico centrale; divisione prima per affari generali e varie; seconda per le coltivazioni erbacee e arboree; terza per la sperimentazione, istruzione professionale, in-dustrie; quarta per le malattie delle piante, difesa delle coltivazioni; quinta per la zoo-tecnia, servizi generali, produzione bovina ed equina; sesta per la zootenia, ovini, suini e produzioni minori; settima per la protezione della selvaggina ed esercizio della caccia. Quest'ultima divisione fu soppressa nel 1945, quando fu istituito un ufficio centrale per la pesca e la caccia. A partire da tale anno la direzione fu dotata di un ufficio economico-statistico, al quale si aggiunsero nel 1950 l' ufficio coordinamento, l'ufficio rapporti con l'UNRRA, divenuto successivamente ufficio rapporti internazionali, e l'ufficio macchine e carburanti. Con il riordinamento del 1952 furono previsti sei servizi (rapporti con la F.A.O.; applicazione d.l.p. 1° luglio 1946, n. 31; propaganda e assistenza tecnica; mac-chine agricole; ufficio contratti e lavoro; statistico economico) e cinque divisioni (affari generali, personale, commercio con l'estero; colture erbacee e arboree, sementi e ferti-lizzanti; sperimentazione, industrie agrarie, servizio repressione frodi; malattie delle piante e difesa delle coltivazione; zootecnia: bovini, equini, suini, ovini e bassa corte; bachicoltura e apicoltura). In seguito alla soppressione dell'ufficio centrale della caccia e della pesca con o.d.s. 14 maggio 1953, tali competenze vennero attribuite a due nuove divisioni della direzione generale. Nel corso degli anni Cinquanta si ebbe una notevole crescita del numero delle divisioni, che arrivò nel 1954 a diciannove e a ventidue nel 1958, quando vennero organizzate nei seguenti sette servizi: sperimentazione; fitopato-logia; zootecnia; coltivazioni; dimostrazione e divulgazione; orto-agrumicoltura, studi ed elaborazioni statistiche; pesca e caccia. Con d.m. 12 agosto 1961, n. 49 fu istituito l'ispettorato per la ricerca applicata, la sperimentazione pratica, le attività dimostrative e l'assistenza tecnica (IGRISDAT) che nel 1963 fu posto alle dirette dipendenze del mini-stro (in base a d.m. 25 febbr.). In seguito alla sua soppressione nel 1965 (o.d.s. 19 mar-zo) le competenze furono affidate alle quattro nuove divisioni del servizio ricerca appli-cata, sperimentazione agraria, addestramento professionale, divulgazione e assistenza tecnica. Nel 1966 le divisioni divennero ventisei. Furono infatti create, oltre a un ufficio per la floricoltura, piante officinali e funghi, tre nuove divisioni: interventi statali in ma-teria di credito agrario di esercizio; macchine e fertilizzanti chimici; informazioni e rap-porti con organismi internazionali. Fu inoltre inoltre attuata una scissione di servizi pree-sistenti: dall'unica divisione per la zootecnia si originarono una divisione bovini e una divisione equini; il servizio per le coltivazioni si sdoppiò nei servizi coltivazioni arboree e coltivazioni erbacee, ciascuno formato da tre divisioni. Con o.d.s. 27 gennaio 1969, che lasciò invariato il numero delle divisioni, fu modificato l'assetto della direzione ge-nerale. Oltre alla divisione prima per gli affari generali della direzione generale e alla divisione seconda per il credito agrario, furono previsti nove servizi, ciascuno dei quali riuniva più divisioni: servizio primo - studi, statistica e rapporti con organismi interna-zionali; servizio secondo - sperimentazione agraria; servizio terzo - addestramento pro-fessionale, assistenza tecnica e divulgazione; servizio quarto - cltivazioni erbacee e arbo-ree; srvizio quinto - mezzi di produzione; servizio sesto - fitopatologia; servizio settimo - zootecnia; servizio ottavo- caccia e pesca; servizio nono - vigilanza tecnica sull'attuazione degli interventi e iniziative di competenza della direzione generale. Le principali modificazioni arrecate dalla riorganizzazione furono le seguenti: due servizi, il secondo e il terzo, sostituirono il preesistente servizio per la ricerca applicata, la speri-mentazione agraria, l'addestramento professionale; nell'unico servizio quarto furono riuniti i precedenti servizi per le coltivazioni erbacee e per le arboree; furono creati il servizio quinto con tre divisioni (tredicesima per gli affari amministrativi, quattordicesi-ma per le sementi, quindicesima per macchine agricole, fertilizzanti, irrigazione) e il ser-vizio nono con due divisioni ( venticinquesima per gli interventi e le iniziative in Italia meridionale, la ventiseiesima per l'Italia centro-meridionale). In seguito ai dd.mm. 3 a-gosto 1973 e 16 aprile 1974 di riordinamento del ministero, la direzione generale fu or-ganizzata in sole dieci divisioni: la prima per l'attività fitosanitaria; la seconda per le produzioni zootecniche; la terza per le produzioni vegetali; la quarta per i mezzi di pro-duzione; la quinta per le attività di ricerca e di sperimentazione agraria; la sesta per gli affari amministrativi della ricerca e della sperimentazione; la settima per l'informazione e la divulgazione dei risultati della ricerca e della sperimentazione; l'ottava per gli affari di carattere generale relativi al mercato interno, ai collegamenti con i competenti servizi preposti ai rapporti comunitari nel settore della politica di mercato, ai rapporti con l'A.I.M.A., alla vigilanza sugli enti a carattere nazionale e interregionale operanti nei settori di competenza della direzione generale, alla regolazione delle gestioni di ammas-so e di commercializzazione; la nona per i problemi riguardanti la valorizzazione delle produzioni, marchi, denominazioni tipiche o di origine dei prodotti e norme di qualità, i rapporti con gli organismi consultivi e con quelli rappresentativi di settore, nonchè i rap-porti con gli organismi interessati, per quanto concerne le tariffe dei servizi e i prezzi dei mezzi di produzione in agricoltura; la decima per gli affari riguardanti il riconoscimento delle associazioni di produttori agricoli aventi carattere ultraregionale, i rapporti con le medesime, i rapporti con le categorie agricole, industriali e commerciali e con altri enti e organizzazioni operanti nel settore di competenza. Con d.p.r. 24 luglio 1977, n. 617 di attuazione della l. 22 luglio 1975, n. 382 concernente l'ordinamento regionale e l'organizzazione della pubblica amministrazione, le divisioni furono ridotte a sei me-diante la soppressione della divisione prima e la fusione delle divisioni seconda con la terza, della quarta con la settima, dell'ottava con la decima. Con il successivo d.p.r. 6 genn. 1978 fu istituita una Divisione settima con le funzioni, non trasferite alle regioni, già appartenenti alla soppressa Direzione generale dei miglioramenti fondiari e relative alla disciplina del credito agrario, all'amministrazione dei fondi di rotazione, alle attività concernenti la cooperazione agricola. Successivamente, con i dd.mm. 8 giugno 1979, 24 ott. 1980 e 25 febbraio 1984, furono modificate le competenze di alcune divisioni. Con il d.m. 16 genn. 1987, infine, vennero ridefinite le funzioni di tutte le divisioni della dire-zione generale che risultò così strutturata: divisione prima per la programmazione, se-conda per le produzioni animali, terza per le produzioni vegetali, quarta per la ricerca e la sperimentazione, quinta per l'informazione e la divulgazione, sesta per la valorizza-zione delle produzioni agricole, settima per gli interventi economici. [a cura di N. Eramo]