Ente autonomo esposizione universale Roma - EURE 42

Nel giugno del 1935 Bottai sottopose a Mussolini un "Progetto di massima per una Esposizione Universale a Roma", elaborato da Federico Pinna Berchet , direttore generale della Fiera di Padova, considerato esperto nell'organizzazione di questo tipo di rassegne. L'esposizione aveva come obiettivo di evidenziare i progressi ottenuti nei vari campi in ventisette secoli di storia "da quando Roma fece brillare sul mondo il suo genio e la sua potenza" e la costruzione di nuovi e edifici permanenti, realizzati da valenti architetti (in seguito sarà indicato Marcello Piacentini come coordinatore del progetto) di gusto essenzialmente fascista che potessero rappresentare un nuovo stile " quello dell'anno XX", nell'asse Roma - Ostia indicato da Mussolini per il suo programma di espansione di Roma verso il mare" La domanda ufficiale di autorizzazione, presentata dall'Italia nel giugno del 1936 al Bureau International des Expositions, fu approvata nel giro di pochi giorni. Nell'ottobre dello stesso anno vennero scelti i responsabili dell'organizzazione: commissario Generale dell'Esposizione fu nominato il senatore Vittorio Cini, (il decreto di nomina a commissario e presidente dell'Ente verrà emesso solo il 31/12/1936), affiancato da due commissari aggiunti: l'onorevole Oreste Bonomi della Direzione generale del Turismo presso il Ministero per la stampa e propaganda, e l'on. Cipriano Efisio Oppo,segretario generale della Quadriennale di Roma. I tre commissari dovevano collaborare con il Governatorato di Roma e con i vari ministri competenti. Il mese successivo fu Vittorio Cini a scegliere gli uomini da collocare ai vertici organizzativi dell'Esposizione: Carlo Pareschi, direttore della Federazione italiana consorzi agrari, venne nominato segretario generale, Federico Pinna Berchet, direttore tecnico e Ezio Valentini, funzionario del Ministero delle finanze, capo dei servizi amministrativi. Mussolini scelse la zona dove ubicare la mostra, indicando quella delle Tre Fontane e in quell'occasione stabilì di sistemare e valorizzare le zone di Ostia Antica e il Lido di Castelfusano. Contemporaneamente venne approvata la legge riguardante l'Esposizione Universale e Internazionale da indirsi a Roma nell'anno 1942 e venne istituito l' "Ente autonomo Esposizione Universale e Internazionale di Roma", (legge 26 dicembre 1936, n.2174 ), con una propria personalità giuridica e gestione propria, direttamente dipendente dal capo del governo. Vennero inoltre, definite con maggior precisione le funzioni dei commissari: Cini, nella doppia veste di commissario generale e presidente dell'Ente, oltre a rappresentare direttamente il governo e coordinare tutte le attività inerenti la rassegna,aveva anche pieni poteri per la disciplina e l'intera responsabilità di gestione finanziaria, amministrativa e artistica, coadiuvato da Oppo a cui delegò la gestione tecnico-artistica e da Bonomi a cui assegnò il compito di occuparsi dell'ospitalità e della propaganda. Furono anche organizzati gli uffici dell'Ente suddivisi in 9 servizi affiancati da sovrintendenti, consulenti, commissioni. Nel giugno del 1937 Cini inviò alla Segreteria particolare del duce il programma di massima riguardante la Rassegna alla quale fu assegnato il tema " Olimpiadi della Civiltà- ieri,oggi,domani ", e nel quale Cini esplicitamente affermava che lo stile dell'Esposizione del 1942 "dovrà assumere caratteri di grandiosità e monumentalità e tenderà a creare lo stile definitivo della nostra epoca quello dell'anno XX dell'Era Fascista" Una commissione formata dagli architetti Giuseppe Pagano,Marcello Piacentini, Luigi Piccinato, Ettore Rossi, Luigi Vietti, venne incaricata di realizzare il piano regolatore per l'E 42 nel gennaio del 1937, piano che fu approvato già nell'aprile dello stesso anno Tutte le leggi ei provvedimenti che riguardavano la rassegna furono presi in tempi rapidi : già a distanza di pochi mesi dall'approvazione del piano ,Mussolini partecipò alla cerimonia di " posa della prima pietra " del Palazzo degli Uffici e si era già provveduto all'espropriazione dei terreni (l. 3.febb.1938, n.126), circa 400 ettari pagati a prezzo agricolo. Come emblema ufficiale della mostra venne scelto il " verso" del sesterzio romano di Antonino Pio. La crisi internazionale del 1939 creò notevoli ostacoli alla realizzazione dell'Esposizione: blocco delle adesioni da parte dei paesi stranieri,aumento dei costi ,difficoltà nel reperire uomini,materiali e mezzi necessari all'attività intrapresa. Mussolini diede comunque, disposizioni di continuare il progetto,mentre Cini,più realisticamente mise in evidenza quanto di positivo era già stato realizzato. Nel frattempo gli uffici amministrativi e tecnici dell'Ente il 2 dicembre del 1939 abbandonarono la vecchia sede del Palazzo del Drago in via 4 Fontane , ormai insufficienti ad ospitare le 650 persone in organico per trasferirsi nel Palazzo degli Uffici. Il rinvio a tempo indeterminato venne deciso tardivamente appena una settimana dall'entrata in guerra dell'Italia (10 giugno 1940) e senza una valutazione realistica della durata del conflitto. Dopo vari tentativi di Cini , prima di rinviare l'inaugurazione della rassegna al 1944 o al 1947 o di cambiarne il carattere trasformandola in un'Esposizione " Nazionale" o dell' "Asse" o " Continentale", nel febbraio del 1943 su sua proposta l'Ente viene trasferito in seno al Governatorato alle dipendenze del governatore di Roma Gian Giacomo Borghese. Al momento della consegna alcuni lavori erano terminati (strade,gallerie,fognature, ponti), quasi ultimata la sistemazione dei parchi e dei giardini, completato il Palazzo degli Uffici ,in dirittura d'arrivo il Palazzo della Civiltà italiana , il Palazzo del ristorante e la Chiesa per altri nove edifici era stato realizzato il rustico , mentre di altri ancora solo le fondamenta. La guerra ,inoltre, causò gravi danni alle costruzioni e alle opere già realizzate , che diventeranno teatro di scontri sanguinosi e roccaforte dell'occupazione delle truppe naziste prima e delle forze alleate dopo. Alla fine del 1944 con d.lgt. 26 nov. 1944 venne sciolta l'Amministrazione ordinaria dell'Ente. [a cura di V. Gidaro]