Ministero dell'industria, del commercio e del lavoro

Istituito con r.d. 22 giu. 1916, n. 755, in seguito alla scissione del ministero dell'agricoltura, industria e commercio. L'organizzazione dei nuovo ministero (d.lgt. 29 apr. 1917, n. 679) prevedeva, oltre al gabinetto, un segretariato generale in comune con il ministero dell'agricoltura; con d. lgt. 15 dic. 1918, n. 1909, fu istituito un sottosegretariato di Stato al quale con r.d. 23 giu. 1919, n. 1063, se ne affiancò un secondo con competenza in materia di approvvigionamenti e consumi alimentari a seguito della soppressione del ministero omonimo. Erano previste due direzioni generali, una per il credito la cooperazione e le assicurazioni private, l'altra per il lavoro e previdenza sociale, e due ispettorati generali, uno per l'industria e insegnamento industriale, l'altro per il commercio interno e insegnamento commerciale; c'era inoltre l'ufficio di politica economica e commercio estero e l'ufficio centrale di statistica, nonché una serie di commissioni e consigli permanenti ereditati dal precedente ministero. Questa strutturazione restò pressoché invariata per tutta l'esistenza, peraltro breve, del ministero, che secondo il decreto istitutivo doveva avere la durata del periodo della guerra. Con r.d. 3 giu. 1920, n. 700, in seguito ad ulteriore scissione, venivano istituiti il Ministero dell'industria e commercio e il Ministero del lavoro e previdenza sociale. [Tratto dal Sistema Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani]