OSCAR GuidaInventario [id=718cc213-bfe6-4558-85ea-98c75b53eccb, idGuida=IT-ACS-AS0001-0001484, nomeGuida=Fascicoli personali (I versamento), idContesto=, idGuidaRaggruppamento=IT-ACS-AS0001-0004652, nomeGuidaRaggruppamento=ARCHIVI DEGLI ORGANI POLITICI E AMMINISTRATIVI DELLO STATO, idGuidaLivello2=IT-ACS-AS0001-0001393, nomeGuidaLivello2=MINISTERO DELL'INTERNO, dataGuidaLivello2=1814 - 1986, hierGuidaLivello2=00001.00003.00026, dbInventario=acsSt0153, idInventario=IT-ACS-AS0153-0000001, nomeInventario=Ministero dell'interno. Divisione prima. Archivio generale. Danneggiati politici delle provincie napoletane e siciliane, nomeInventarioCorto= Danneggiati politici delle provincie napoletane e siciliane, strumentiCodice=Inventario online, strumentiData=2002, strumentiAutore=Lucilla Garofalo, dataPubblicazione=20140527]
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  • ambiti e contenuto:
  • Con la proclamazione del Regno d'Italia furono emanati numerosi provvedimenti in favore dei ‘danneggiati' politici, di quanti cioè erano stati oggetto di persecuzione politica da parte dei cessati regimi o avevano subito danni materiali nel corso nelle guerre combattute per l'indipendenza nazionale. La serie dei fascicoli nominativi si riferisce alle istanze di sussidio, di indennità o di pensione fatte a tale titolo e riguardano prevalentemente ma non esclusivamente le province meridionali. Qui, infatti, Giuseppe Garibaldi con una serie di decreti dittatoriali del 1860 requisì beni borbonici per un valore di vari milioni di ducati e dispose che una parte di tali beni - per un ammontare di sei milioni di ducati - nonché i proventi dei corpi morali e delle istituzioni religiose siciliane fossero assegnati a coloro che avevano sofferto carcerazioni, esili e quant'altro durante il regime borbonico. Il rd 7 gennaio 1861, n. 4578 istituì un fondo di L. 500.000 per i danneggiati politici delle province napoletane e il relativo regolamento del 15 maggio successivo stabilì come termine perentorio per la presentazione delle domande il 30 giugno dello stesso anno 1861. Provvedimenti analoghi riguardarono anche altre province. La legge 27 aprile 1865 n. 2260, ad esempio, stabiliva che fosse riconosciuto un assegno "a favore dei compromessi politici del 1820-21", che meritavano quindi la considerazione del governo per aver partecipato ai moti del 1820-21 purché vivessero in stato di bisogno. I tempi previsti per la presentazione delle domande e l'esiguità delle somme stanziate in bilancio fecero sì che numerosi aventi diritto, soprattutto nelle province meridionali, rimanessero esclusi. Inoltre, nel 1871 e nuovamente nel 1878 furono disposte delle inchieste, condotte dalle prefetture, per verificare la persistenza della condizione di povertà degli assegnatari; in conseguenza di tali inchieste alcune pensioni furono revocate. Numerose petizioni furono rivolte al Re e al Presidente del Consiglio per esporre la questione dei molti aventi diritto rimasti esclusi e per sollecitare la effettiva e completa attuazione dei citati decreti dittatoriali. La vicenda si trascinò per vari anni fino a trovare definizione nella legge 8 luglio 1883, n. 1496 concernente i provvedimenti pei danneggiati politici delle provincie napoletane e siciliane e nel successivo Regolamento del 4 settembre 1883, n.1574. Fu stanziato un fondo di L. 700.000 annue - da riscrivere in bilancio per 18 anni - a favore dei danneggiati politici del 1848 e 1849 nelle province napoletane e siciliane e fu estesa la possibilità di richiedere il beneficio anche agli eredi del danneggiato. Furono istituite due commissioni per la valutazione delle domande, una per i napoletani ed una per i siciliani (nominate con Rd 4 settembre 1883 n. 1575) e fu stabilito il termine di un anno dalla pubblicazione del regolamento per la presentazione delle domande. Allo scadere dei diciotto anni con la legge n. 308 del 1901 i termini per la presentazione delle domande furono riaperti e fu prorogata per il decennio successivo l'iscrizione in bilancio della somma stanziata, poi nuovamente prorogata per quindici anni con un provvedimento del 1911. I fascicoli nominativi riguardano le singole istanze presentate per ottenere "assegnazioni vitalizie, indennità e sussidi" in riferimento a moltissimi e documentati episodi delle guerre per l'indipendenza. .
  • ordinamento e struttura:
  • I fascicoli relativi alla attuazione della legge 1883 in favore dei danneggiati nelle province meridionali, che rappresentano la parte più consistente (classifica D e E 6); i ‘Fascicoli gialli' (classifica FG), i fascicoli denominati ‘Benemeriti' (classifica BEN) e i fascicoli ‘Assegni continuativi' (classifica AC), relativi invece a quanti chiesero un sussidio o una pensione per motivi diversi da quelli previsti dalla legge del 1883, che riguardava solo eventi accaduti tra il 1848 e il 1849 nelle provincie napoletane e siciliane. I fascicoli presentano una numerazione originale unica e progressiva. Fanno eccezione i fascicoli denominati Assegni continuativi (AC) che hanno numerazione propria all'interno di una ulteriore suddivisione per lettera alfabetica. La sigla AC pertanto è seguita da un numero che individuava appunto tale lettera.
  • fonti correlate:
  • La Divisione prima del Ministero dell'Interno aveva il compito di istruire le pratiche per le assegnazioni e nei suoi Affari generali sono documentate le varie fasi della questione ‘danneggiati politici' sino ai primi anni del ‘900 (cfr. Ministero dell'Interno, Divisione prima, Archivio generale, categ. 7000, bb. 50- 53).
  • permalink:
  • http://search.acs.beniculturali.it/OpacACS/inventario/IT-ACS-AS0153-0000001

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