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L'Archivio centrale dello Stato conserva più di duecentocinquanta archivi di personalità che hanno svolto funzioni di rilevanza nazionale nella pubblica amministrazione e nella vita politica, professionale e culturale del Paese e tre archivi familiari, tra i quali è notevole l'archivio dell'amministrazione patrimoniale dei principi Torlonia. L'Archivio Centrale dello Stato ha tradizionalmente acquisito, fin dal momento della istituzione dell'Archivio del Regno (1875), archivi di uomini politici. Una lettura ragionata dell'elenco di tutti gli archivi personali oggi conservati permette di ricostruire la dinamica delle acquisizioni e lascia intravedere un'evoluzione legislativa lenta ma coerente consentendo anche di ricostruire il dibattito culturale che si è sviluppato relativamente agli archivi personali e in particolare a quelli dei politici. Un notevole incremento nelle acquisizioni si registrò nel periodo successivo all'adozione del Regolamento degli Archivi di Stato (r.d. 2 ottobre 1911, n. 1163) che, introducendo il concetto della demanialità degli atti di Stato, ne prevedeva la tutela indicando la procedura di recupero della documentazione. Sulla base di questa norma furono rivendicate carte di pertinenza dello Stato, raccolte da politici e funzionari nello svolgimento del loro incarico: in questi casi la documentazione rivendicata ha integrato serie lacunose degli archivi istituzionali. A norma dell'art. 76 del Regolamento vennero acquisiti gli archivi Depretis, Sonnino, Visconti Venosta, Luzzatti, Crispi. Successivamente, nel corso del decennio 1940-1950, anche sotto l'impulso di quanto previsto dalla legge sugli archivi del 1939, si acquisirono altri fondi personali che si accrebbero nel secondo dopoguerra con diversi carteggi di personalità di spicco del periodo fascista. Dagli anni Cinquanta compaiono in modo rilevante le donazioni, con alcuni casi di deposito volontario, mentre l'acquisto incide in misura assai limitata e l'azione di recupero degli atti di Stato diviene sporadica. Dopo tale periodo si accresce il novero degli archivi di personalità che hanno svolto un ruolo significativo nella vita culturale: storici, giornalisti, scrittori, critici letterari e artisti. Negli ultimi decenni la tipologia degli archivi personali si è notevolmente diversificata con l'acquisizione anche di archivi professionali che documentano l'attività di architetti, ingegneri e avvocati. [le singole voci sono a cura di G. Arcangeli, C.Arfé, R. Barbacini, N. De Conciliis, C.P. Di Martino, L. Diodovich, E.Ginanneschi, S. Griffo, F. Lorello, M. Martelli, L. Montevecchi, C. Nardi, P. Puzzuoli, A. Zanuttini] Nota bene: le date riportate a fianco delle denominazioni si riferiscono alle date estreme della documentazione.
  • identificativo:
  • IT-ACS-AS0001-0005571

ARCHIVI DI FAMIGLIE E DI PERSONE

ARCHIVI DI FAMIGLIE E DI PERSONE Gli archivi conservati in questa sezione documentano i rapporti con le istituzioni pubbliche e con la politica dei rispettivi soggetti produttori, i loro personali interessi culturali e di ricerca. Tra questi si menzionano carte di statisti e uomini politici come Agostino Depretis, Francesco Crispi, Giovanni Giolitti, Paolo Boselli, Francesco Saverio Nitti, Vittorio Emanuele Orlando, Ferruccio Parri, Pietro Nenni, Ugo La Malfa, Aldo Moro per citarne solo alcuni tra i più eminenti. Rilevanti sono anche gli archivi di personalità del regime fascista come Italo Balbo, Rodolfo Graziani; Giuseppe Volpi di Misurata; Pietro Parini; Cornelio Di Marzio; Clara Petacci. Tra i giornalisti, Luigi Albertini, Luigi Barzini senior e Luigi Barzini junior. Per il ruolo svolto nel campo dell'economia e della finanza Pasquale Saraceno e Riccardo Gualino. Sono presenti anche uomini della cultura, della scienza ed eminenti giuristi quali Carlo Alberto Pisani Dossi (Carlo Dossi), Guido Calogero, Renzo De Fel ice, Arturo Carlo Jemolo e Carlo Levi. Per la loro attività nel campo delle arti Enzo Benedetto, Vinicio Berti, Palma Bucarelli. Per il cinema ed il teatro Osvaldo Civirani e Peppino De Filippoespandi

ARCHIVI DI ARCHITETTI E INGEGNERI

ARCHIVI DI ARCHITETTI E INGEGNERI Tra i settori che hanno maggiormente caratterizzato l'attività dell'Istituto a partire dagli anni Ottanta è da segnalare quello relativo agli archivi di architetti e ingegneri, il cui primo impulso si deve far risalire all'acquisizione dell'archivio storico dell'Ente EUR, che ha dato avvio ad un nuovo filone di studi sull'architettura del Novecento, e ha favorito in seguito l'acquisizione di archivi privati di architetti, ingegneri, urbanisti che erano stati coinvolti in quel progetto. In seguito sono stati acquisiti numerosi altri archivi che documentano le realizzazioni architettoniche e urbanistiche a Roma e sul territorio nazionale fino agli anni più recenti. Queste fonti si sono aggiunte alle numerose altre conservate negli archivi degli organi istituzionali, tra i quali si segnalano quelli del Ministero dei lavori pubblici, del Ministero della pubblica istruzione- Direzione generale per le antichità e belle arti, del Ministero dell'Africa italiana; quelli di enti e di imprese tra le quali le carte dell'Opera Nazionale Combattenti, della Società generale immobiliare-Sogene, della Societa' italiana per le condotte d'acqua. Si citano fra gli altri Luigi Moretti, Riccardo Morandi, Clemente Busiri Vici, Giorgio Calzabini, Eugenio Galdieri, Antonio Valente.espandi

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