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CONSULTA ARALDICA Fu istituita con r.d. 10 ott. 1869, n. 5318, con il compito di dare pareri al governo in materia di titoli gentilizi, stemmi e altre pubbliche onorificenze ed ebbe sede presso il ministero dell'interno. Era composta di otto membri di cui quattro senatori. Subì diverse modifiche tra cui quelle attuate con r.d. 2 lu. 1896, n. 313, r.d. 11 febbr. 1923, n. 325 (in base al quale fu trasferita dal ministero dell'interno alla presidenza del consiglio), r.d. 24 genn. 1924, n. 95, r.d. 21 genn. 1929, n. 61, con il quale fu approvato e reso esecutivo il nuovo ordinamento nobiliare italiano. Quest'ultimo fu a sua volta modificato con r.d. 9 ott. 1930, n. 1405. Il regolamento fu approvato con r.d. 7 giu. 1943, n. 652. In base al I comma della XIV disposizione transitoria della costituzione repubblicana "i titoli nobiliari non sono riconosciuti ". La costituzione prevede che apposita legge - finora non emanata - regoli la abolizione della consulta araldica. Di fatto l'attività della consulta e' cessata dal 1944 ma ha continuato a funzionare un ufficio stralcio fino al 1959 quando, definita ogni pendenza, l'archivio fu portato all'Archivio centrale dello Stato.

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