Ministero dell'interno. Direzione generale dell'amministrazione civile. Divisione affari generali e riservati (1926 - 1943)

La Divisione affari generali e riservati nasce dall'ampliamento delle competenze dell'ufficio di segreteria della Direzione generale dell'amministrazione civile, che nel 1926 diviene Ufficio affari Generali e riservati, nel 1931 Divisione affari generali e riservati da cui dipendono il servizio elettorale e l'Ufficio Centrale per gli Archivi di Stato. Nel 1934 le sue competenze vennero ulteriormente ampliate; nel 1940, a seguito del regio decreto 15 aprile, n. 452, tale assetto sarà definitivamente sancito e i suoi uffici articolati in: Sezione I con funzioni di Segreteria del Direttore generale, competenza relativa agli affari riservati e agli affari generali della direzione generale e sui Podestà e Consulte municipali, nonché sui Presidi e i Rettorati provinciali -vi confluiscono quindi le carte della Divisione II per le amministrazioni comunali e provinciali classificate, nel titolario dell'Archivio generale, con le categorie 15900.I.bis Podestà e Consulte municipali e 15800 Presidi e Rettorati provinciali-; Sezione II con l'ufficio studi e riforme alla legislazione in materia elettorale, competenze relative alle elezioni politiche, ecc..
Con legge 3 dicembre 1922, n. 1601, fu data delega di pieni poteri al Governo del Re per il riordinamento del sistema tributario e della pubblica amministrazione. Il Governo avrebbe dato conto del proprio operato al Parlamento entro il mese di marzo 1924. In virtù di tale delega, iniziò anche la revisione del testo unico della legge comunale e provinciale -approvata, a suo tempo, con regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148-, che portò alla formazione del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839. A partire da questa data, con una serie di regi decreti - 22 marzo 1923, n. 761; 31 gennaio 1924, n. 151; 23 maggio 1924, n. 798; 11 settembre 1925, n. 1756 -, furono delineate le norme di attuazione. Con legge 4 febbraio 1926, n. 273, il Podestà e la Consulta Municipale si andarono a sostituire al Sindaco e al Consiglio Municipale nei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti. Successivamente, con regio decreto legge 3 settembre dello stesso anno, tale ordinamento fu esteso a tutti i Comuni del Regno. Relativamente alle Province, il regio decreto legge 27 dicembre 1928, n. 2962, decretò la cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e l'attuazione del nuovo ordinamento: tra il marzo e l'agosto 1929 Presidi e Rettori si insediarono nelle Province e la nuova normativa fu applicata a livello nazionale. [a cura di F. Pizzaroni]